I Charr

I Charr sono una razza di grossi felini che vivono nelle regioni orientali di Tyria.
Originariamente erano una civiltà basata su tribù indipendenti sparse in tutta la regione. Quando gli umani colonizzarono quei territori, chiamando la regione “Ascalon”, I charr non ebbero speranza di vittoria contro la ferocia colonizzatrice degli umani, e dovettero rifugiarsi nelle zone più a nord di Ascalon. La civiltà umana fiorì, e per tenere lontani i Charr gli umani costruirono persino un immenso muro che correva orizzontalmente per tutta Ascalon (il “Great Northen Wall”, di cui si vedono ancora i resti da Plains of Ashford a Blazeridge Steppes). I Charr ritrovarono però la possibilità di vendetta quando un leader, il Khan-Ur, riunificò tutte le tribù così da formare una forza militare incomparabile (impossibile non notare il parallelismo con la grande muraglia cinese e l’impero mongolo). Purtroppo quando i Charr marciarono in guerra contro gli umani, quest’ultimi riuscirono a infiltrarsi nei loro campi e ad assassinare il Khan-Ur.
Questo portò il caos tra i ranghi dei Charr: chi doveva essere il leader ora? Fu così che nacquero le quattro grandi Legioni (High Legions), ognuna guidata da uno dei quattro figli del Khan-Ur, chiamati Imperator. La Legione di Ferro (Iron Legion), la Legione di Sangue (Blood Legion), la Legione di Cenere (Ash Legion) e la Legione di Fiamma (Flame Legion).
Tutti e quattro gli Imperator cercarono di imporsi come Khan-Ur, ma nessuno poteva davvero esserlo dato che solo chi possedeva un artefatto poteva essere l’Imperator primus: Il Claw of the Khan-Ur, un’arma a doppia lama ricurva in cui sono incastonate quattro gemme, una rossa, una grigia, una nera e una dorata, a simboleggiare i quattro figli del Khan-Ur.
In quel periodo caotico, una warband della Flame Legion esplorò il vulcano Hrangmer, a nord di Ascalon: in quel vulcano incontrarono i Titani, creature demoniache in grado di mutare aspetto a seconda dell’ambiente. Essi offrirono ai charr della legione di fiamma un potere magico immenso, che accettarono venerandoli come divinità. La Flame Legion fondò la sua Cittadella dentro il vulcano stesso (la Citadel of Flames del dungeon), e la casta degli Sciamani divenne la forza dominante nella società Charr. Solo una charr, Bathea Havocbringer, si ribellò contro gli sciamani e la dominazione dei titani, ma venne sconfitta e sacrificata ai nuovi dei. Da quel momento le charr femmina non poterono più far parte dell’esercito, e vennero relegate alle faccende domestiche.
Forti della magia dei Titani, i Charr guidati dalla Flame Legion sferrarono un poderoso attacco agli umani. Usando il Cauldron of Cataclysm (ancora visibile nelle Iron Marches) nel 1070 AE gli Sciamani evocarono il Searing su Ascalon, una pioggia di meteore cristalline infuocate che provocò massacro e distruzione (resti di questi cristalli si possono vedere ancora nella “shards of war”, a Plains of Ashford, e nella “tail of star god” a Blazeridge Steppes).
Il muro venne distrutto permettendo ai Charr di conquistare tutta Ascalon, scendendo persino fino a Orr. Solo la presenza dei Norn nelle Shiverpeaks bloccò i Charr dal conquistare anche Kryta.
Due anni dopo però i Titani, come predetto dal Flameseeker Prophecies, vennero uccisi da degli eroi umani (tra cui il re di Ascalon Adelbern). Questo scosse profondamente i Charr: quelli che avevano venerato per così tanto tempo come divinità, erano in realtà creature mortali. La società Charr iniziò a perdere fiducia verso la religione e coloro che la rappresentavano: per la casta degli Sciamani divenne sempre più difficile gestire i cosiddetti eretici e le ultime fortezze umane ancora resistenti in Ascalon, che continuavano a combattere con forza: Ascalon City ed Ebonhawke. Gli Sciamani decisero una volta per tutte di risolvere il problema assaltando poderosamente Ascalon City. I Charr finalmente riuscirono a entrare in città, ma fu in quel momento che il re Adelbern, preso dalla follia, usò la sua spada magica Magdaer per maledire tutta Ascalon con il Foefire e tramutò lui e tutti i suoi soldati in fantasmi immortali il cui unico scopo divenne quello di uccidere i viventi. Questa maledizione che ancora tormenta le terre dei Charr, ed il ricordo dei falsi dei caduti, portarono i Charr a ribellarsi contro la Flame Legion e i suoi Sciamani. Seppur fosse indebolita, la Flame Legion era ancora molto potente, e fu solo il tempestivo aiuto di Kalla Scorchrazor e il suo esercito di soldatesse Charr addestrate in segreto che ribaltarono le sorti della battaglia, e ripristinarono il ruolo delle Charr femmina nella società.

Attualmente le tre legioni del Blood, dell’Iron e dell’Ash collaborano per tenere sotto scacco la Flame Legion, attualmente guidata dall’imperator Gaheron Baelfire che ha tentato di ascendere a divinità (story path di Citadel of Flame), seppur ognuna di esse possieda dei proprio territori di influenza e una propria Cittadella. I territori esplorabili in GW2 sono quasi tutti di influenza della Iron Legion, e la Black Citadel stessa è la capitale di quella Legione. La Iron Legion infatti sembra possedere molta più influenza delle altre nella società Charr, sia per i suoi sviluppi nella tecnologia bellica come la creazione di aeronavi e sottomarini, ma anche per la sua vicinanza geografica con le altre razze.

l’Imperator della Iron Legion, Smodur the Unflinching (Smodur l’Irremovibile), si pone spesso come rappresentante di tutti i Charr di fronte alle altre razze. Egli viene visto come progressista: grazie a lui tutte le razze possono entrare nella Black Citadel e sta lavorando insieme all’Imperator della Ash Legion e la regina Jennah ad un trattato di pace con gli umani, dato che essi insieme ai Vigil hanno recuperato il Claw of Khan-Ur che si era perso dagli eventi del Foefire.
La società Charr è fondata sulla guerra, e fin da cuccioli i Charr vengono lasciati dai proprio genitori per essere addestrati nel Fahrar della propria Legione. Lì i giovani Charr vengono divisi fin da subito in warbands, la componente principale della società Charr, piccoli gruppi di una dozzina massimo di membri che passano il resto della loro vita insieme, di cui uno fa capo col nome di Legionnaire e che formano una vera e propria unità militare.
I cognomi dei Charr sono inoltre sempre composti dal nome della warband a cui appartengono, che fa da suffisso o prefisso, unito poi da un termine personale (Evon Gnashblade per esempio faceva parte della warband Gnash, mentre blade è il termine che lo distingueva). Ovviamente può capitare che due o più warbands abbiano lo stesso nome, che può portare ad una scherzosa rivalità.
La società Charr è organizzata poi in gradi militari: I Centurions guidano gruppi di warbands, i Tribunes gruppi di Centurions, e infine l’Imperator tutti i Tribunes.
Altri gradi speciali sono quelli del Gladium, che è la casta più bassa nella società Charr. Essi sono Charr che hanno perso le loro warbands, o sono stati cacciati. Vengono visti come paria e creature disonorevoli dagli altri Charr, anche se possono tentare di riscattarsi (Rox era una Gladium). I warbands più indisciplinati possono invece ottenere come punizione il titolo temporaneo di Scrapper (che è quello che dà il nome alla specializzazione elite dell’ingegnere): gli Scrappers sono costretti a fare lavori utili alla comunità dato il loro comportamento, e vengono visti dagli altri Charr come attaccabrighe e fonte di guai.
Le Adamant Guards sono invece un’organizzazione militare interna alla Iron Legion, e fungono da guardie del corpo per gli stranieri in visita alla Black Citadel.
Mentre la maggior parte dei Charr si occupa dell’aspetto militare, sono i Gladium o i soldati ritirati di solito a gestire le fattorie che forniscono il cibo alle truppe.
Dal punto di vista religioso, i Charr non credono fermamente in nessuna divinità, e guardano con disprezzo ogni forma di religione. Vedono gli dei Umani non come esseri divini, ma esseri con cui confrontarsi e sconfiggere in battaglia.
Nutrono un forte rispetto verso i Norn, fin da quando si scontrarono per la prima volta durante la guerra con gli umani, dove riconobbero vicendevolmente il proprio valore in battaglia.