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Abaddon e Palawa Joko

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Polpettone Magico
view post Posted on 29/12/2015, 22:12




Abaddon è il dio caduto degli Umani, un tempo membro dei Sei che attraversarono il portale delle nebbie per raggiungere Tyria, fu signore dell’acqua, dei segreti e delle conoscenze proibite.
Prima dell’Esodo, Abaddon era venerato assiduamente e fanaticamente da un gruppo di umani che si facevano chiamare Margoniti e che abitavano le coste dell’Unending Ocean.
La caduta di Abaddon iniziò quando quest’ultimo decise di liberare nel mondo l’energia magica contenuta nella Bloodstone, un artefatto potentissimo custodito dai Sei nella loro città santa di Arah.
La magia, resa disponibile ad ogni uomo, fece cadere il mondo nel caos e fu lo stesso re degli umani Doric ad andare al cospetto dei Sei per chiedere di porre fine a questa follia.
Gli dei furono d’accordo nel recuperare la magia all’interno della Bloodstone, ma Abaddon ovviamente fu contrario e si scontrò contro i suoi fratelli.
I Margoniti assalirono il Tempio dei Sei, uno dei templi più sacri degli dei umani presente nel Crystal Sea (un mare a nordovest di Elona e sudest di Tyria che si asciugherà diventando l’attuale Crystal Desert) sfigurando le statue di tutti gli dei.
L’umano Jadoth, inseguito da un’armata di Forgotten forse proprio per questo atto di blasfemia, ormai certo della sua dipartita di fronte all’immensa flotta Forgotten pregò ad Abaddon: un maelstrom di proporzioni gigantesche inghiottì l’intera armata nemica, e Jadoth divenne il primo Margonita.
Il primo Margonita demoniaco, saturo di potere del dio.
Ci volle tutta la forza degli altri cinque dei messi assieme, ma alla fine Abaddon fu sconfitto.
Non potendo gli dei ucciderlo, lo confinarono nel Reame del Tormento, una regione sperduta delle Nebbie che sarebbe stata la sua prigione. Lui insieme a tutti i Margoniti, i suoi templi e ogni suo ricordo su Tyria.
Abaddon maledisse gli Umani, e quel momento fu responsabile di ogni loro male mentre i restanti cinque varcarono di nuovo le Nebbie abbandonando Tyria con l’evento dell’Esodo.
Seppur gli dei pensarono il Reame del Tormento come una prigione per Abaddon e i suoi seguaci, ben presto l’immenso potere corruttivo del dio dominarono quelle terre, diventando lui stesso il sovrano e rendendo i Forgotten guardiani prigionieri.

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Il Reame del Tormento


Una delle prigioni per i Margoniti, la Fornace delle Creazioni Fallite, divenne il laboratorio per la Furia (un potente servitore di Abaddon) che iniziò a utilizzare le anime tormentate per generare l’esercito che avrebbe costituito la prima linea di attacco per la conquista del mondo reale: i Titani.
Abaddon utilizzò il potere dei Titani per ingannare i Charr, che li venerarono come dei e utilizzarono il loro potere per scatenare il Searing sul regno umano di Ascalon [leggere la sezione sui Charr per saperne di più].
Successivamente Abaddon convinse il consigliere del re Reza di Orr, Vizier Khilbron, a utilizzare le pergamene perdute per inabissare l’intero continente (salvandolo dai Charr ma condannandolo per sempre). Vizier tornò poi in vita da nonmorto, con il nome di Lich Lord, per ingannare le Shining Blade utilizzando a suo favore la guerra civile che si svolgeva a Kryta per impossessarsi dello Scettro di Orr, aprire la Porta di Komalie e liberare i Titani. Così come la Furia, e Abaddon, speravano.
Il suo pianò fallì però quando i Titani vennero sconfitti da un gruppo di campioni umani [per saperne di più leggere la sezione sugli Umani].
In seguito Abaddon utilizzò la debolezza di un uomo, Shiro Tagachi, per portare la morte e la distruzione nel Cantha.
Shiro Tagachi fu un ambiziono spadaccino e guardia personale dell’Imperatore del Cantha, ma un giorno ricevette da una veggente l’avvertimento che nella cerimonia del raccolto di quell’anno l’Imperatore l’avrebbe tradito e ucciso.
La Cerimonia del Raccolto è una ricorrenza annuale del Cantha in cui l’Imperatore va a far visita al Tempio di Kuan Jun, il tempio dedicato a Dwayna più importante del continente, e lì riceve l’energia vitale della dea per ottenere la benedizione di un buon raccolto.
Shiro, prendendo seriamente le parole della veggente, assassinerà l’Imperatore proprio durante la cerimonia: l’energia vitale di Dwayna entrerà nel corpo di Shiro, ma sotto forma di un vento maligno, il Jade Wind, il vento di giada.
Dopo l’assassinio, una ritualista di corte fece in tempo ad allertare le guardie: seppur Shiro riuscì facilmente a sbaragliare i soldati venuti in soccorso, dovette confrontarsi con i campioni delle due fazioni un tempo rivali del Cantha: Archemorus dei Luxon e Viktor dei Kurzick. I due riuscirono a tener testa a Shiro, ma fu grazie alla provvidenziale comparsa dell’assassina Vizu (antenata di Nika, l’assassina della modalità Stronghold pvp) che i due riuscirono finalmente a ucciderlo.
Con la sua morte il corpo di Shiro liberò completamente questo vento maligno, che pietrificò tutto ciò che stava intorno al tempio per kilometri e kilometri. Mare, suolo, alberi, animali, tutto divenne una sterile distesa di giada. Un quarto del continente, compreso la foresta di Echovald e ciò che ora si chiama Mare di Giada, divenne inabitabile.

Così come si vede nel trailer di Guild Wars Factions www.youtube.com/watch?v=ukqzYhvJTK8


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Il tempio di Kuan Jun circondato dal mare pietrificato in giada dopo la morte di Shiro Tagachi


In tempi molto più recenti, nel 1075 AE durante la campagna di Nightfall, Abaddon riuscì nell’intento di varcare le barriere materiali portando il suo regno su Tyria, così da potersi vendicare degli Umani e sottometterli al suo volere.
Questo fu reso possibile, con grande sorpresa, da una generalessa di Kourna, Varesh Ossa. Pur scorrendo nel suo corpo il sangue del grande eroe di Elona Turai Ossa, si scoprirà che stava in realtà collaborando con i demoni per permettere ad Abaddon la conquista di tutta Tyria.
Mandò l’esercito di Kourna a recuperare dalle rovine di Fahranur, la prima città della civiltà di Istan, l’Apocrypha (una tavola demoniaca senziente e uno degli ultimi artefatti di Abaddon presenti in Tyria) prima che questa venisse distrutta dall’Ordine delle Sunspears. Con questa cercherà poi di effettuare un rituale per distruggere le barriere materiali e permettere ad Abaddon di oltrepassarle.
Seppur l’Ordine guidato dalla generalessa Kormir fu in grado di fermarla prima di completare il rituale, le barriere furono indebolite abbastanza da permettere ad Abaddon di aprire un Portale collegato con la Desolazione.
Kormir, dopo una lunga preparazione assalterà la fortezza Kourniana di Gandara, quartier generale delle forze di Varesh. L’assalto sarà però fallimentare, dato che le forze di Varesh saranno aiutate dai demoni di Abaddon.
Kormir stessa verrà attaccata dalla Fame, un demone, e il cui scontro le causerà la perdita della vista.
Tenuta prigioniera a Gandara, verrà poi liberata per guidare l’assalto finale contro Abaddon dentro il suo stesso regno.
Kormir, utilizzando i doni che gli Dei le avevano fornito, si scontrerà frontalmente con lo stesso dio caduto, uccidendolo e assorbendone i poteri.
Essa divenne così Kormir, la due della giustizia e della verità (in opposizione ai segreti di Abaddon).
Le gesta della generalessa delle Sunspears venne poi trascritta dal suo compagno Koss, che ne fece una biografia (esiste anche in Guild Wars 2 un back asceso a forma di libro con il nome “Koss on Koss”)
Seppur Kormir sia ascesa a divinità, il suo lavoro è ancora molto lungo: il Reame del Tormento, divenuto la sua dimora, è ancora saturo dell’energia del dio sconfitto, e uno dei suoi più potenti generali Mallyx the Unyielding controlla ancora una parte del reame organizzando le forze per la ribellione contro Kormir.
Mallyx è anche il demone della “stance demoniaca” del Revenant.
Abaddon veniva venerato ad Orr nella Cathedral of the Hidden Depths, a Strait of Devastations. Può essere esplorata solo durante la propria Personal Story come instance.

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Una statua di Abaddon venerata da un Margonita


Palawa Joko
Palawa Joko fu un potente necromante che oltre 450 anni fa terrorizzò le terre di Elona.
Anche detto “il flagello di Vabbi”, Palawa Joko giunse ad Elona con il suo esercito di nonmorti, isolando la regione di Vabbi da ogni collegamento con le altre zone del continente così da costringerlo alla resa.
Poco dopo anche le regioni di Kourna ed Istan dovettero inchinarsi di fronte alla potenza dell’armata del re nonmorto.
Ma gli uomini di Elona non si arresero: comandati da Turai Ossa, l’esercito Eloniano composto da uomini provenienti da tutte e tre le regioni si radunarono per sconfiggere l’armata nonmorta e spodestare Palawa Joko.
L’esercito nemico era decisamente più vasto, pressoché invincibile, ma Turai aveva un piano: un minatore gli rivelò che conosceva una strada nel sottosuolo che avrebbe permesso a un manipolo di uomini di aggirare l’esercito di nonmorti, colpendo dal fianco meno protetto e potendo così raggiungere facilmente Joko stesso.
Così ebbe inizio la battaglia di Jahai, combattuta tra gole e precipizi.
Mentre l’esercito umano confrontava frontalmente i nonmorti, Turai Ossa guidò il suo piccolo manipolo di uomini scelti per aggirare i fianchi lungo i corridoi sotterranei descritti dal minatore, per poi comparire poco distante da Palawa Joko, già gongolante della vittoria.
Dopo aver sconfitto le guardie nonmorte e i corsari mercenari, Turai Ossa usò la vanità del re nonmorto per confrontarsi direttamente con lui: Joko non avrebbe mai permesso a nessun altro di uccidere il famoso comandante Ossa.
Dopo un difficile duello, Turai ebbe la meglio e con il precipitare del corpo di Joko nelle gole di Jahai, l’esercito nonmorto fuggì in ritirata.
Turai sigillò il corpo di Joko in una tomba, che sarà poi controllata e protetta dagli stessi uomini che lo avevano aiutato ad ucciderlo: in futuro questi uomini fonderanno l’Ordine dei Sussurri [guardare la sezione sugli Ordini e il Patto per saperne di più].
Con la vittoria su Palawa Joko ed Elona riunita, Turai Ossa governò il continente in pace e saggezza per molti anni, quando ebbe una visione in cui vide di essere un Prescelto delle Flameseeker Prophecies, e che avrebbe dunque dovuto cercare l’Ascensione per sé e il proprio popolo.
Abdicò, e partì per un grande pellegrinaggio alla volta del Crystal Desert, seguito da un folto gruppo di sostenitori.
Dopo un faticoso viaggio lungo la Desolazione, in cui molti persero la vita, finalmente raggiunse il deserto e la Augury Rock, la “roccia del presagio” dove i prescelti sarebbero stati in grado di ascendere.
Gli Eloniani che lo seguirono fondarono delle colonie nei territori intorno alla roccia: Elonia e Lannur tra le poche ricordate.
Furono anche in grado di costruire un Vision Crystal, oggetto fondamentale per l’ascensione essendo lo strumento in grado di focalizzare lo sguardo degli dei sul mortale che brama tale offerta.
Esso, composto di tre pezzi, venne diviso tra i vari gruppi di Eloniani in modo che nessuno potesse mai usufruirne interamente solo per sé.
Quando però Turai e gli Eloniani attaccarono i Forgotten guardiani del tempio dell’ascensione, considerandoli mere bestie, e le colonie iniziarono ad autodistruggersi per l’odio reciproco o guerre civili interne, il sogno di Turai per l’Ascensione si sfaldò come sabbia.
(da notare che il Vision Crystal è ancora adesso un oggetto fondamentale per il crafting degli oggetti ascesi, ed è anch’esso composto da tre parti, ovvero dragonite ingot, bloodstone ingot ed empyreal star, così come da una augur’s stone, pietra dell’augure, che ricorda la Augury Rock).

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La Sala dell'Ascensione nascosta dentro la Roccia del Presagio. Chi bramava l'Ascensione doveva superare un test, che consisteva nello sconfiggere un proprio clone


La storia su Palawa Joko non ebbe però questa fine: con la comparsa del dio caduto Abaddon sul continente Eloniano, il re nonmorto acquisì nuova forza e riuscì a liberarsi dalla prigione tombale in cui era stato rinchiuso. Con l’ascensione a divinità di Kormir e la sconfitta di Abaddon, Elona era in pace, ma questa non durò a lungo.
Palawa Joko, ritrovata la forza perduta, riformò il suo esercito di nonmorti e deviò il fiume Elon così da ridurre alla fame Vabbi e tutto il settentrione di Kourna, che dovettero arrendersi per la propria sopravvivenza.
In poco tempo Palawa Joko conquistò anche il resto del continente e poté di nuovo sedere sul trono di tutta Elona.
Successivamente Joko si focalizzò sull’Ordine delle Sunspears, che distrusse sconfiggendole in battaglia, infangando il loro nome o direttamente corrompendole sia da vive che da morte creando le guardie corrotte delle Mordant Crescent.
Ora governa tutto il continente dal suo Palazzo di Ossa (intese come parti umane, non dei discendenti di Turai) nella Desolazione.
La presenza del re nonmorto, oltre al risveglio del Drago Antico Kralkatorrik che ora dimora nel Crystal Desert, ha reso ogni collegamento tra Elona e Tyria impossibile, seppur sembri che l’Ordine dei Sussurri siano ancora in grado di attraversare quei territori tanto letali.

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Il Palazzo di Ossa di Palawa Joko



Edited by Polpettone Magico - 29/12/2015, 22:40
 
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